Le statistiche ISTAT (anno 2016 – 2018) ci restituiscono una informazione importante:
solo il 12% degli Operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video è composto da donne.
Esistono ancora lavori considerati “da uomo”, il settore video non è da meno anche se sta da tempo aprendo le braccia al genere femminile. Obiettivo Film ha volutamente nel logo un colore che riconduce al mondo femminile perchè il nostro è il sogno di due donne appassionate di video che hanno iniziato da adolescenti a fare i primi videoclip e cortometraggi per poi trasformare la passione in una vera e propria professione e ne siamo orgogliose.
Ci abbiamo messo qualche anno a capire che era quello che volevamo: metterci in proprio e creare un’attività nostra nella produzione e nella post produzione dei video.
Quando ero adolescente e al termine delle scuole medie i professori mi dissero che avrei dovuto fare una scuola professionale perché ero portata per i lavori pratici la presi malissimo. Al tempo (circa 22 anni fa), le scuole professionali formavano idraulici, elettricisti e muratori o questa era l’idea che i genitori ci mettevano in testa. Andavano alle scuole professionali le persone svogliate o con dei limiti molto grandi nello studio. Inoltre i mestieri sopra citati erano considerati “da uomo”. Il concetto di lavoro “da uomo” mi allontanò dalla direzione che i miei insegnanti mi avevano dato correttamente e per questo il mio percorso di formazione e la scelta di diventare una videomaker anche per lavoro hanno subito qualche deviazione ed
hanno seguito un percorso più lungo.
Quello che mi spiace è che al tempo non si parlava quasi per nulla del settore video specialmente per le donne. Il mio timore è che oggi ci siano invece molte più possibilità ma che molte ragazze o ragazzi non seguano le loro passioni e predisposizioni professionali a causa del preconcetto di “lavoro da uomo” e “lavoro da donna” e questo è un peccato.
Quando giriamo dei video in presenza di ragazze più o meno giovani speriamo sempre nel nostro piccolo di ispirare giovani donne ad infrangere sempre di più queste barriere.
Quindi non ci resta che sperare che il futuro di questo lavoro sia anche sempre più al femminile.
Speriamo che sia femmina!